Il mondo della letteratura è un universo vasto, ricco di generi e stili che attendono di essere esplorati.
Tra le opzioni più intriganti, spesso trascurate in Italia (nazione spesso incerta nell'approcciare nuove forme di intrattenimento), spicca il genere dei LitRPG.
Se sei un lettore in cerca di avventure che sfidano le convenzioni e offrono una prospettiva unica, i LitRPG potrebbero essere esattamente ciò di cui hai bisogno. E ti spiegherò perchè.
Immagina di immergerti in mondi virtuali straordinari, dove ogni pagina ti permette di conoscere il protagonista di un gioco epico in cui sarà facile immedesimarti. Il genere LitRPG offre questa esperienza coinvolgente, portandoti in terre di fantasia dove il confine tra realtà e virtualità si dissolve.
E no, non pensare ai game book, alle regole, e a tante inezie di concept vecchi. Cosa rende così affascinante il genere LitRPG? Inizia a pensare che il lettore sarà immerso attivamente nella storia e che il protagonista sarà una specie di suo avatar. Non sei solo un semplice spettatore; ma con il protagonista  sentirai di prendere decisioni e scelte cruciali.
Questa interattività di natura passiva avviene grazie a uno storytelling di immedesimazione davvero forte che trasforma la lettura in un'esperienza ludica. Un altro aspetto intrigante dei LitRPG è la loro capacità di offrire una prospettiva unica sulla crescita personale. Segui i protagonisti mentre affrontano sfide, guadagnano abilità e superano ostacoli apparentemente insormontabili. Questo viaggio di crescita non solo aggiunge profondità alla trama, ma può anche ispirare e motivare i lettori nella vita reale. Un po' come da piccoli volevamo diventare fortissimi come Goku.
Le storie LitRPG sono a dir poco motivazionali, e questo genere è noto per la sua varietà. Che tu sia interessato a avventure epiche, misteri avvincenti o esplorazioni fantascientifiche, c'è un LitRPG per te. I mondi virtuali possono variare da ambientazioni medievali a futuri distopici, offrendo una gamma di opzioni che si adattano ai gusti di qualsiasi lettore.
Non avere paura, nonostante la complessità dei mondi virtuali descritti, i LitRPG sono accessibili anche a chi non ha esperienza nei giochi di ruolo o nei videogiochi. Lasciati trasportare dalle storie pazzesche senza la necessità di essere un tuttologo. Quindi, se sei alla ricerca di un'esperienza di lettura unica, che ti porti in mondi dove la magia si intreccia con la tecnologia e la crescita personale è al centro della trama, concediti l'avventura dei LitRPG. Riscoprirai il piacere della lettura attraverso una nuova lente, dove ogni pagina è un passo in più verso l'ignoto, un passo in più verso un mondo virtuale che aspetta solo di essere esplorato.
​E se non ti fidi, sappi che c'è una community di milioni di persone, forse c'è un motivo se è un nuovo genere amato in tutto il mondo, non credi?

Daily Grind Project di Alexey Osadchuk offre un'immersione avvincente e inedita in un mondo di realtà virtuale, dove il confine tra la vita online e reale si sfuma. La trama segue la struggente storia di Oleg, un uomo disposto a tutto per salvare la vita di sua figlia.
Il romanzo si distingue per la sua originalità nel presentare un protagonista di mezza età, conferendo al libro una prospettiva unica rispetto ai comuni LitRPG. Qui, il lettore incontra Oleg, ora Olgerd nel mondo virtuale, impegnato a lavorare come "Grinder" per ripagare debiti medici e garantire un futuro alla figlia malata il cui è destino è appeso a un filo.
Osadchuk tiene saldamente le radici del genere LitRPG, ma si discosta dalla convenzionale enfasi sulla combattività, offrendo invece una narrazione focalizzata su aspetti come il lavoro, la determinazione e la costruzione di una nuova realtà digitale. La trama si sviluppa con una serie di contratti rischiosi e un'immersione profonda nella creazione di un game developer risentito.
La vera sorpresa è il connubio perfetto tra intrattenimento e introspezione psicologica, spesso rara nei LitRPG combattivi e più superficiali.  Ciò che rende matura questa opera è l'assenza di stereotipi sessisti, razzisti fin troppo diffusi in altri litRPG di basso livello, offrendo una prospettiva più inclusiva e coerente con la contemporaneità, e lo storytelling che sfugge a semplici cliché ne risulta di gran lunga migliorato.
La storia si distingue per la sua attenzione al dettaglio e al personaggio, portando il lettore attraverso una serie di emozionanti scoperte nel mondo virtuale. Daily Grind Project è una lettura coinvolgente per gli amanti del LitRPG, poiché offre un'esperienza narrativa unica e una prospettiva emozionante sulla determinazione di un padre di fronte alle sfide di due mondi, online e reale. Ed è anche un libro che molti genitori dovrebbero leggere per confrontarsi con i propri figli.

L'edizione italiana di Daily Grind Project di Alexey Osadchuck, primo episodio della serie 'Mirror World', uscirà per i nostri tipi a Marzo 2025, ed è preordinabile a prezzo speciale sul nostro Store online.

Non è certo una gran scoperta sostenere che il cinema abbia un debito nei confronti della letteratura. Dopotutto l’invenzione dei fratelli Louis e Auguste Lumière nasce come mezzo ibrido, un insieme di tecnica e arte in continuo fermento, un creatura pulsante, affamata d’innovazioni e desiderosa di crescere. 
Come il famoso treno alla stazione di La Ciotat, il cinema non ha mai smesso di correre, adattandosi ai cambiamenti di ogni epoca, all’insorgere di nuove realtà e forme d’intrattenimento finendo spesso per plasmarle.  
Sin dalle origini, il medium videoludico ha mostrato un forte legame con la settima arte. Un percorso breve, ma intenso, segnato da continui progressi e curiosi avvicendamenti. Numerose le pellicole ispirate a videogiochi ― da Super Mario Bros. (1993) a Mortal Kombat (2021) ―, così come i film che hanno contaminato una delle industrie più floride di sempre. Il recente successo di videogames quali Death Stranding e Alan Wake 2 sembra testimoniare ancora una volta il sottilissimo confine che separa le due arti. Un filo virtuale diventato ormai quasi invisibile. 
La nascita di nuovi generi, unita alla costante ibridazione di formati differenti, porta così al sorgere di una domanda spontanea: le strade di cinema e LitRPG si sono mai incontrate?   

​Per quanto possa sembrare bizzarro, la risposta è affermativa. Il caso più emblematico è certamente quello di Ready Player One (2018), omonima trasposizione del romanzo scritto nel 2011 da Ernest Cline. Spesso considerato un inconsapevole precursore del genere litRPG, il testo da cui Steven Spielberg ha tratto l’ennesimo successo commerciale fonde i tradizionali elementi narrativi del genere fantasy e fantascientifico con le strutture e le meccaniche dei giochi di ruolo, specie degli MMORPG.
Per quanto poco frequenti, gli esempi di questo straordinario contatto artistico sono tuttavia molteplici.

​Una delle pellicole a incarnare maggiormente lo spirito dei romanzi litRPG è certamente Free Guy – Eroe per gioco (2021). Il film diretto da Shawn Levy e interpretato Ryan Reynolds racconta con furbizia la storia di Guy (letteralmente Tizio), un tizio qualunque appunto che lavora in una banca di Free City e vive ogni giorno esattamente come il precedente, poiché inconsapevole del suo status di NPC (personaggio non giocante) all’interno di un videogioco.
​A metà strada tra una partita di Fortnite e Grand Theft Auto, il film restituisce alla perfezione le dinamiche e i vibes di un videogioco online, puntando forte sul dinamismo, il citazionismo e il senso di progressione insito nei litRPG.

Nel 2010 tocca invece a un’opera ormai diventata cult abbattere le barriere tra i media. Stiamo parlando di Scott Pilgrim vs. the World, pellicola crossmediale diretta dal talentuoso Edgar Wright. Tratto dalla serie a fumetti Scott Pilgrim di Bryan Lee O’Malley, il film è un perfetto esempio di meta-narrazione, capace di unire l’estetica e le meccaniche dei videogiochi a 16-bit col mondo dei manga, senza mai trascurare lo spettatore. Altro esempio da non scordare è Gamer (2009). Diretto da Mark Neveldine e Brian Taylor, il film interpretato da Gerald Butler non è che un’adrenalinica critica alla degenerazione dei nuovi media, un esperimento parzialmente riuscito di cosa significhi controllare un personaggio, mettere in pausa l’avventura, e progredire di livello. 

A metà degli anni ’90 esce nelle sale cinematografiche Pagemaster – L’avventura meravigliosa (1994), una fiaba moderna fortemente influenzata da quel filone fantasy particolarmente in voga negli anni ’80, basti pensare a pellicole come The Dark Crystal (1982), The NeverEnding Story – La Storia Infinita (1984), Labyrinth – Dove tutto è possibile (1986) e Willow (1988). Nonostante lo scarso successo di pubblico e critica, il film diretto da Joe Johnston e Pixote Hunt (nota anche come Maurice Hunt) è un tassello importante nella cinematografia di chiaro stampo RPG. Una pellicola che fonde animazione e live action concentrandosi sul potere delle storie e il valore terapeutico della lettura.
​Pagemaster racconta le avventure di Richard Tyler (Macaulay Culkin), un Nerd di dieci anni, pauroso e ossessionato dalle statistiche, che si ritrova catapultato in una realtà da sogno, popolata da maghi, draghi e strane creature parlanti.

In questo viaggio a ritroso non possiamo però dimenticare il vero e proprio capostipite di questo genere: Tron (1982). Primo film a impiegare un uso massiccio di CGI, Tron riesce a mantenere nel tempo il fascino di un’estetica unica e originale. Una pellicola che oltre quarant’anni fa osava prevedere il futuro indagando cosa potesse celarsi dietro un software.  Nella sua visionaria semplicità, l’opera diretta da Steven Lisberger insegue i topoi classici dei #litRPG raccontando le vicende di un uomo trasportato all’interno di un mondo alieno controllato da Master Control Program (MCP), un sofisticato software di intelligenza artificiale. L’unica strada per la sopravvivenza è comprendere il più rapidamente possibile le dinamiche di questa nuova realtà e superare le sfide presentate dal sistema artificiale. 

Life Reset di Shemer Kuznits è una lettura straordinaria che si distingue nel vasto panorama dei romanzi LitRPG. L'avvertimento iniziale sulla sua oscurità è più che appropriato, poiché il libro affronta tematiche pesanti e momenti cruenti che non si risparmiano sul realismo. Tuttavia, è proprio questa oscurità che conferisce al romanzo una profondità e una complessità notevoli. Il protagonista, Oren, non segue il tradizionale cliché del personaggio virtuoso nei LitRPG. Invece, Kuznits offre un protagonista complesso e ambiguo, costringendo il lettore a porsi domande sulle proprie ideologie. La trama, infatti, non è una semplice lotta tra bene e male, ma una riflessione sulla moralità in un mondo virtuale in cui la sopravvivenza richiede spesso scelte difficili. 
Una delle principali forze di Life Reset è la sua creatività. Mentre molti LitRPG cadono nella trappola di cliché e wish fulfillment, questo libro sfida le aspettative offrendo una trama originale e ben congegnata. La tensione emotiva è costante, portando il lettore a interrogarsi sulle conseguenze delle azioni di Oren e sulle intricate dinamiche del mondo virtuale di "New Era Online". Ciò che distingue ulteriormente il romanzo è la sua qualità di scrittura. Kuznits dimostra un impegno verso l'eccellenza letteraria, evitando i buchi di trama spesso presenti in altri LitRPG. La trama si sviluppa con una fluidità sorprendente, mantenendo il lettore immerso in una narrazione coinvolgente e ben architettata. Life Reset si distingue per la sua originalità e l'abilità dell'autore nel mantenere il lettore incollato alle pagine. Il libro è una piacevole sorpresa per chi cerca qualcosa di più rispetto al tipico romanzo LitRPG.
Inoltre Shemer Kuznits è un autore israeliano, elemento che non fornisce una esoticità fine a se stessa, bensì dona al panorama letterario italiano un nuovo punto di vista, specialmente nel campo del fantastico. Che siate lettori grimdark o dark fantasy o nuovi avventurieri nelle tenebre di Life Reset troverete un porto sicuro dove nutrirvi dell'oscurità.

Il romanzo uscirà a Dicembre 2024 all'interno della collana Sachsen, ed è preordinabile a prezzo speciale sul nostro store online.

Un'avventura che spiega la profondità dell'immersione dei romanzi LitRPG.
Recensire The Land: Founding di Aleron Kong è un compito che richiede di esplorare un universo virtuale ricco di sfide, magia e intrighi. Il romanzo offre un'immersione epica nel genere LitRPG, combinando abilmente elementi di gioco con una trama avvincente e perfetta per gli amanti della letteratura di genere.
La storia segue Richard "Richter" Cypher, un appassionato giocatore di realtà virtuale che si ritrova misteriosamente intrappolato nel mondo di gioco fantasy chiamato The Land. E chi ha seguito i nostri precedenti post noterà delle somiglianze con Ascend Online di Luke Chmilenko.
Kong sviluppa il suo protagonista attraverso una serie di sfide, permettendo ai lettori di connettersi emotivamente con le esperienze di Richter mentre naviga attraverso le meccaniche del gioco e scopre il suo scopo in questo mondo virtuale.
Uno degli aspetti più forti del romanzo è la cura nei dettagli dei meccanismi di gioco. Kong offre una spiegazione approfondita delle regole del mondo virtuale, creando una solida base per l'interazione dei personaggi con l'ambiente circostante. Questo contribuisce a mantenere un senso di coerenza e realismo all'interno del contesto del LitRPG.
La caratterizzazione dei personaggi è ben gestita, con Richter al centro di una serie di relazioni e alleanze intriganti. Le dinamiche sociali nel mondo virtuale sono affrontate con attenzione, aggiungendo profondità e complessità alla trama. Tuttavia, alcuni personaggi possono sembrare stereotipati, e ciò potrebbe non essere gradito da tutti i lettori. Per questa ragione il romanzo è consigliato ai neofiti e non ai lettori forti.
​Il target è rivolto ai giovanissimi. Ma nonostante ciò la prosa di Kong è fluida e coinvolgente, rendendo la lettura accessibile anche a coloro che potrebbero non essere familiari con i giochi di ruolo. Il ritmo è ben calibrato, con momenti di azione frenetica equilibrati da periodi di esplorazione e sviluppo del personaggio. Entrare nella trama è pleonastico perché spesso è più importante il coinvolgimento del lettore e in questo caso il libro di Kong è davvero d'impatto.